#02. DSCR indice sentinella della crisi d’impresa

14.02.23|In CooMag Gestione
di Roberto Vinciguerra, Responsabile Agevolazioni e Progetti StrategiciTempo di lettura: 10’

Prima che il concetto di “crisi di impresa” diventasse centrale nel dibattito intorno alla gestione d’impresa, per qualche anno si è parlato di “imprese zombie” definite come quelle imprese che con il Margine Operativo Netto non riuscivano a pagare gli Oneri finanziari. In seguito tale definizione si è allargata alle imprese che avevano difficoltà a pagare oltre agli oneri finanziari anche gli altri debiti fiscali e previdenziali rateizzati.

In parallelo, alcuni istituti di credito hanno iniziato a richiedere, oltre ai budget triennali, l’analisi dei flussi di cassa. Insomma, l’analisi della sostenibilità del debito poco alla volta è diventata centrale sia nel campo dell’accesso al credito che nell’ambito delle agevolazioni alle imprese. E veniamo ai giorni nostri: la discussione sulla crisi di impresa ruota intorno ad un set di indicatori piuttosto vasto.

Ma qual è lo strumento che una impresa può utilizzare per misurare in tempo reale il proprio stato di salute?

È il “rapporto di copertura del servizio del debito” espresso anche con l’acronimo DSCR (Debt Service Coverage Ratio). È un indice che misura la sostenibilità finanziaria del debito aziendale, cioè la capacità futura (nei prossimi 6 mesi) di un’impresa di onorare i propri debiti finanziari con i flussi di cassa generati dalla gestione operativa.

Cominciamo dalla formula: Risorse disponibili per il servizio al debito / Uscite previste contrattualmente per rimborso di debiti finanziari.

Dove le Risorse disponibili per il servizio al debito sono la liquidità iniziale + le entrate operative previste (incassi da vendite o prestazioni) –  le uscite operative previste (acquisto di merci, servizi, spese per affitti e personale e altre spese) dello stesso periodo (esclusi i rimborsi dei debiti posti al denominatore).

Per Uscite previste contrattualmente per rimborso di debiti finanziari si intendono tutte le rateizzazioni in essere, banche, finanziarie, fornitori, tasse, contributi.

Quindi per DSCR > 1 , i flussi di cassa operativi eccedono gli impegni finanziari dell’impresa pertanto l’impresa riesce ampliamente a far fronte a ai debiti;

per un DSCR = 1 , i flussi di cassa operativi uguagliano gli impegni finanziari dell’impresa pertanto l’impresa riesce appena a far fronte a ai debiti;

al contrario per un DSCR < 1 , gli impegni finanziari eccedono i flussi di cassa operativi dell’impresa pertanto l’impresa NON riesce a far fronte a ai debiti.

Facciamoci aiutare da una tabella, con dati semplificati:

L’esempio mostra una impresa che realizza un margine del 20%, con fatturati costanti nel vari trimestri dell’anno; incassa e paga senza dilazioni. Ha un mutuo con rata mensile di 1.000 euro, un canone leasing di 1.500 e una rateizzazione IVA/INPS di 750 euro trimestrali. 

Il DSCR del primo trimestre è 2,60, ma come si vede è in rapido calo; questo perché le risorse disponibili al netto del saldo di cassa è inferiore dei debiti finanziari. Con questo andamento il DSCR trimestrale sarà negativo da inizio III trimestre del secondo anno. In conclusione, l’impresa è sovraccarica di debiti, e in assenza di un aumento dei margini avrà difficoltà a sostenere i propri impegni.

Per finire, come tutti gli strumenti di previsione, la bontà del risultato dipende dall’accuratezza dei dati inseriti e costantemente aggiornati; di sicuro l’impegno vale il risultato.


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